La food blogger

Ciao a tutti! Mi chiamo Paola Brunetti e sono felicissima di darvi il benvenuto nel mio angolo virtuale dedicato alla cucina. Sono marchigiana e fin da piccolina ho avuto la fortuna di trascorrere ore in cucina con la mia mamma, che mi ha trasmesso non solo l'amore per il cibo, ma anche il piacere di condividere momenti speciali attorno a un buon piatto. La mia avventura culinaria è iniziata quando avevo solo dodici anni, quando ho comprato il mio primo libro di cucina – un tesoro che custodisco gelosamente! Le pagine logore raccontano storie di ricette provate e riprovate, di esperimenti culinari e di tanti piccoli successi. Ogni piatto che preparo porta con sé un pezzetto di me, delle mie radici e di quella tradizione che vorrei condividere con voi, In questo blog troverete ricette creative e semplici, perfette per chi, come me, ama sperimentare in cucina pur mantenendo un occhio alla praticità. Che si tratti di un antipasto sfizioso, un primo piatto avvolgente o un dolce goloso, il mio obiettivo è ispirarvi a cucinare con passione e gioia. Non vedo l'ora di condividere con voi tante idee gustose e di sentire le vostre impressioni sulle ricette! Iniziamo insieme questo viaggio delizioso nel mondo della cucina. Buona cucina a tutti!

Origini di Babbo Natale







La storia di Babbo Natale

Babbo Natale, o almeno un personaggio molto simile è realmente esistito; si tratta di San Nicola. Nato a Patara, in Turchia, da una ricca famiglia, divenne vescovo di Myra, in Lycia, nel IV secolo e forse partecipò al Concilio di Niceanel nel 325. Quando morì le sue spoglie, o le presunte tali, vennero deposte a Myra fino al 1087. In quest'anno infatti vennero trafugate da un gruppo di cavalieri italiani travestiti da mercanti e portate a Bari dove sono tutt'ora conservate e di cui divenne il santo protettore. egli anni che seguirono la sua morte, si diffusero numerosissime leggende. Una tra le più famose e confermata da Dante nel Purgatorio (XX, 31-33) è quella delle tre giovani poverissime. Nicola, addolorato dal pianto e commosso dalle preghiere di un nobiluomo impossibilitato a sposare le sue tre figlie perché caduto in miseria, decise di intervenire lanciando per tre notti consecutive, attraverso una finestra sempre aperta dal vecchio castello, i tre sacchi di monete che avrebbero costituito la dote delle ragazze. La prima e la seconda notte le cose andarono come stabilito. Tuttavia la terza notte San Nicola trovò la finestra inspiegabilmente chiusa. Deciso a mantenere comunque fede al suo proposito, il vecchio dalla lunga barba bianca si arrampicò così sui tetti e gettò il sacchetto di monete attraverso il camino, dov'erano appese le calze ad asciugare, facendo la felicità del nobiluomo e delle sue tre figlie. In altre versioni posteriori, Nicola regalava cibo alle famiglie meno abbienti calandoglielo anonimamente attraverso i camini o le loro finestre. In ogni caso San Nicola divenne nella fantasia popolare "portatore di doni", compito eseguito grazie ad un asinello nella notte del 6 dicembre (S. Nicola, appunto) o addirittura nella notte di natale. Il nome olandese del santo, Sinter Klass , venne importato in America dagli immigrati come Santa Claus (abbreviazione di Sanctus Nicolaus) , la cui traduzione in italiano è solitamente Babbo Natale.

Cibo per Babbo Natale
Negli Stati Uniti si lascia per tradizione un boccone per il portatore di doni, che ha bisogno di rifocillarsi durante il suo lavoro natalizio. I bambini mettono fuori un piatto di biscotti e un bicchiere di latte talvolta anche una carota per la renna. Con grande gioia, la mattina dopo scoprono che i dolci sono stati divorati, il latte è stato bevuto,la carota rosicchiata, e spesso trovano anche un gentile ringraziamento da parte del portatore del dono.  Questa usanza trova i suoi precedenti storici e il suo corrispettivo in tutto il mondo. L'origine trova le sue radici nelle credenze dell'Europa dell'Est e della Scandinavia, in cui si crede che gli spiriti dei defunti tornino a visitare le loro case la vigilia di Natale, dove trovano un posto a tavola apparecchiato per loro e, in alcune regioni,anche un bagno o un letto che li aspetta. A volte si lasciano anche delle offerte per la Sacra Famiglia. Sulle montagne austriache era tradizione lasciare il latte per Gesù Bambino e per Maria durante la messa di mezzanotte, mentre in Bretagna il cibo era lasciato all'aperto per la Vergine. Su molte tavole irlandesi venivano lasciate una pagnotta di pane, un bricco di latte e una candela accesa, nel caso la Sacra Famiglia si trovasse a venire durante la notte. Oggi i bambini dei paesi dell' America Latina, che hanno nei Tre Re i loro portatori di doni, lasciano del fieno per i cammelli alla vigilia dell'Epifania; a Puerto Rico i bambini raccolgono dell' erba fresca, la arrotolano a forma di palla, la addobbano con una trina e la lasciano sotto il letto per gli stanchi animali.
Nella Cuba pre-comunista i bambini lasciavano tabacco, erba, e chicchi di caffè per i Tre Saggi e i loro cammelli. In Inghilterra Father Christmas può trovare un mince pie e un sorso di brandy. A Cumberland, Degli anni '50, nelle case si lasciavano al portatore di doni un bicchierino di sherry, una sigaretta e mezza corona. I bambini della Siria e del Libano lasciano acqua e frumento per il mulo e il cammello. In Danimarca il folletto della casa, o nisse, deve avere il suo piattino di porridge di riso alla vigilia di Natale per evitare che le cose vadano male. La temperatura australiana durante la stagione natalizia richiede una birra fresca per Babbo Natale, e un secchio di acqua per i bianchi canguri che trascinano la slitta.
In Tirolo, il cavallo di San Nicola trova del fieno, mentre al santo viene lasciato un bicchiere di schnaps. Nei paesi protestanti della Germania, il Weihnachtsmann trova di solito un po' di Gliihwein, del pan di zennzero, o degli stollen.

Sono dispiaciuta e arrabbiata di vedere le mie ricette in giro nel web, copiate pari pari...Basta!

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