La food blogger

Ciao a tutti! Mi chiamo Paola Brunetti e sono felicissima di darvi il benvenuto nel mio angolo virtuale dedicato alla cucina. Sono marchigiana e fin da piccolina ho avuto la fortuna di trascorrere ore in cucina con la mia mamma, che mi ha trasmesso non solo l'amore per il cibo, ma anche il piacere di condividere momenti speciali attorno a un buon piatto. La mia avventura culinaria è iniziata quando avevo solo dodici anni, quando ho comprato il mio primo libro di cucina – un tesoro che custodisco gelosamente! Le pagine logore raccontano storie di ricette provate e riprovate, di esperimenti culinari e di tanti piccoli successi. Ogni piatto che preparo porta con sé un pezzetto di me, delle mie radici e di quella tradizione che vorrei condividere con voi, In questo blog troverete ricette creative e semplici, perfette per chi, come me, ama sperimentare in cucina pur mantenendo un occhio alla praticità. Che si tratti di un antipasto sfizioso, un primo piatto avvolgente o un dolce goloso, il mio obiettivo è ispirarvi a cucinare con passione e gioia. Non vedo l'ora di condividere con voi tante idee gustose e di sentire le vostre impressioni sulle ricette! Iniziamo insieme questo viaggio delizioso nel mondo della cucina. Buona cucina a tutti!

8 marzo festa della donna


1907: nel VII Congresso della II Internazionale socialista venne discusso, tra i vari argomenti, anche la tesi sulla rivendicazione del voto alla donne. Su questo argomento il Congresso votò una risoluzione nella quale si impegnavano i partiti socialisti a «lottare energicamente per l’introduzione del suffragio universale delle donne», senza «allearsi con le femministe borghesi che reclamano il diritto di suffragio, ma con i partiti socialisti che lottano per il suffragio delle donne».


1908: negli Stati Uniti, la socialista Corinne Brown presiede, il 3 maggio, la domenicale conferenza del Partito socialista di Chicago nel Garrick Theater: quella conferenza, a cui tutte le donne erano invitate, fu chiamata Woman’s Day, il giorno della donna. Si discusse infatti dello sfruttamento operato dai datori di lavoro ai danni delle operaie in termini di basso salario e di orario di lavoro, delle discriminazioni sessuali e del diritto di voto alle donne.

Quell’iniziativa non ebbe un seguito immediato, ma alla fine dell’anno il Partito socialista americano raccomandò a tutte le sezioni locali «di riservare l’ultima domenica di febbraio 1909 per l’organizzazione di una manifestazione in favore del diritto di voto femminile». Fu così che negli Stati Uniti la prima e ufficiale giornata della donna fu celebrata il 28 febbraio 1909.

1911: mentre negli Stati Uniti continuò a tenersi l’ultima domenica di febbraio, in Europa la giornata della donna si tenne per la prima volta il 19 marzo 1911 su scelta del Segretariato internazionale delle donne socialiste.

Sull’origine e la scelta della data dell’8 marzo, sono vari i momenti storici a cui si può fare riferimento. Il più noto fu l‘incendio della fabbrica Triangle Shirtwaist Company a New York avvenuto il 25 marzo del 1911. Nell’incidente persero la vita 148 persone, di cui la maggior parte operaie.

Più legate alla ricorrenza sono, invece, le marce di pace organizzate l’8 marzo del 1913 dalle donne di tutta Europa con l’approssimarsi del primo conflitto mondiale. Ed ancora, la manifestazione di piazza a San Pietroburgo del febbraio 1917 organizzata dalle donne russe per richiedere il rientro in patria di mariti e figli impegnati in guerra.

NEL MONDO

Un percorso storico che, pur se frammentato, è stato sempre orientato ad una maggiore affermazione del ruolo delle donne nella società. Si pensi alle conferenze mondiali indette dall’ONU, prima fra tutte quella del 1975 ‘Anno internazionale delle donne‘, a Città del Messico. In quell’occasione, obiettivo prioritario fu di favorire strategie e piani di azione per il raggiungimento dell’ugualianza fra i sessi e la piena partecipazione delle donne allo sviluppo e al rafforzamento della pace.

IN ITALIA

Nel settembre del 1944 si costituisce a Roma l’UDI, Unione Donne Italiane, per iniziativa di donne appartenenti al PCI, al PSI, al Partito d’Azione, alla Sinistra Cristiana e alla Democrazia del Lavoro ed è l’UDI a prendere l’iniziativa di celebrare, l’8 marzo 1945, le prime giornate della donna nelle zone dell’Italia libera, mentre a Londra veniva approvata e inviata all’ONU una Carta della donna contenente richieste di parità di diritti e di lavoro. L’8 marzo 1946 fu finalmente celebrato in tutta Italia e vide la prima comparsa del suo simbolo, la mimosa, che fiorisce proprio in quei giorni, secondo un’idea di Rita Montagnana e di Teresa Mattei.


inoltre puoi avere maggiori notizie dettagliate quì: http://it.wikipedia.org/wiki/Giornata_Internazionale_della_Donna

e vedere anche questo sito:
http://www.internationalwomensday.com/

La mimosa è simbolo di innocenza, di libertà e nello stesso tempo il suo delicato fiore nasconde forza e vitalità. In realtà questa scelta non ha nulla a che vedere con i fatti di New York. Infatti l’UDI (Unione Donne Italiane) che, preparando il primo 8 marzo del dopoguerra (nel 1946) si pose il problema di trovare un fiore che potesse simboleggiare lo spirito della giornata. L’idea di trovare un fiore veniva a sua volta dal garofano rosso, simbolo della festa dei lavoratori. La mimosa, profumata e poco costosa, apparve subito come il fiore adatto. Il suo dono significa anche che il mondo sarebbe grigio, triste, povero senza la creatività e vitalità femminili. La Festa della Donna è in effetti un momento di gioia per tutto ciò che le donne hanno dato e continuano a dare al mondo. Ma nasconde anche il dolore, la sofferenza, le lotte di tante donne che si sono battute per un mondo più giusto. Grazie a loro oggi le donne occidentali hanno potuto affermare i propri diritti e possono veder riconosciuta la loro parità con l’uomo. L’8 marzo è dedicato a tutte le donne che sono minacciate, violentate, imprigionate, uccise per aver difeso i loro diritti e, spesso, i diritti umani più elementari. Ricordare questo giorno è un modo per non dimenticarle e per continuare a lavorare nella loro scia, perché c’è ancora molto da fare.

Sono dispiaciuta e arrabbiata di vedere le mie ricette in giro nel web, copiate pari pari...Basta!

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