Oggi la mia bravissima insegnante di cucina e mia mamma, mi ha gentilmente cucinato a casa mia, questo buonissimo piatto di pesce azzurro :)
Ingredienti
1 kg. di acciughe freschissime
3 cucchiai di olio extravergine di oliva
il succo di un limone
3 spicchi di aglio
2 mazzetti di prezzemolo
gr 150 ca di pangrattato
sale q.b.
pepe q.b.
Preparazione
Pulisci le acciughe togliendo loro la testa ed i visceri.
Poi lavale ed asciugale, e mettere un po di sale fino.
Pela l'aglio e tritalo finemente insieme al prezzemolo lavato ed asciugato, e mischialo al pangrattato, e poco pepe.
In una pirofila ed inizia a disporre la miscela di pangrattato e poi le acciughe a strati alternandole al trito di prezzemolo ed aglio fino ad esaurimento degli ingredienti.
Metti in una ciotola l'olio extravergine di oliva insieme a 4 cucchiai di acqua fredda, al succo di limone.
Sbatti tutto bene con una forchetta in modo da emulsionare e formare una salsetta.
Versa la salsetta sopra alle acciughe.
Meti in forno già caldo a 180° per 30 di minuti.
Al termine della cottura, estrai dal forno e porta subito in tavola direttamente con la pirofila.
Acciughe, omega 3 e calcio per la salute
L'acciuga, detta anche alice, è un pesce diffuso in tutto il Mediterraneo, nell'Atlantico e nel Baltico. Simile alla sardina ha un corpo più sottile e affusolato che raggiunge in età adulta i 15-20 cm di lunghezza.
Ricche di proteine e ferro, sono un valido sostituto della carne. Sono ideali nelle diete proteiche, durante la crescita, in gravidanza. Particolarmente ricche di omega 3, importanti per la funzione protettiva su cuore e arterie. Ottima fonte di calcio sono un integratore naturale per chi soffre di osteoporosi.
Controllate che siano sode e di colore argento-azzurro brillante e marcato. Fate particolare attenzione all’occhio che deve risultare vivo, non appannato. Se acquistate fresche, vanno pulite e coperte con pellicola trasparente, cucinandole entro 24 ore. Va preferita la cottura al forno alla tradizionale frittura per una migliore digeribilità.
Pur essendo un pesce tipico di tutto il Mediterraneo, ha un’incredibile capacità di adattamento alle differenti salinità del mare, per cui si trova spesso nelle lagune, negli stagni salmastri o negli estuari. E’ particolarmente presente nei mari della Sicilia e dell’Adriatico Meridionale ma è pescata dall’Atlantico francese fino al Senegal.
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Il pesce azzurro Il "pesce azzurro" è una denominazione di uso generale e non corrisponde a un gruppo scientificamente definito di specie. Un po' come nel caso del "pesce bianco" o dei "frutti di mare". Si definiscono azzurri quei pesci dalla colorazione dorsale blu scuro (ma spesso è presente anche un po' di verde) e ventrale argentea. Generalmente abbondano nei nostri mari e questa prerogativa li rende decisamente economici. Tra questi rientrano pesci come l'aguglia, l'alaccia, l'alice, il cicerello, la costardella, il lanzardo, il pesce sciabola, la sardina, lo sgombro, lo spratto e il suro. Inoltre possono essere considerati azzurri per la loro colorazione, anche molti pesci che, per dimensioni e forme, non hanno nulla in comune con "gli azzurri" più conosciuti. Tra questi troviamo l'alalunga, l'alletterato, il biso, la lampuga, la palamita, il pesce spada e il tonno. Valori nutrizionali. Il pesce azzurro ha grassi simili a quelli vegetali, caratterizzati cioè prevalentemente da composti "insaturi", in particolare quelli della serie omega 3, importanti per lo sviluppo cerebrale e protettori per cuore e arterie. Di questa prerogativa sono privi i grassi degli animali di terra, più ricchi di composti "saturi" che, al contrario, se consumati in eccesso, possono facilitare l'insorgenza di alcune malattie, spesso favorite da una vita sedentaria e da una dieta poco equilibrata, ricca di calorie e colesterolo. Quest'ultimo, invece, è contenuto solo in modeste quantità, salvo poche eccezioni, nei prodotti ittici. Il pesce fresco (riconoscibile dall'occhio vivo, la pelle brillante e le branchie rosse), è capace di fornire un buon apporto di vitamine (E e B) e sali minerali (selenio, fosforo, fluoro e iodio). Come si conserva il pesce azzurro. Sardine, sgombri, alici, spratti etc., come le altre specie di pesce, hanno buone proprietà nutritive ma nello stesso tempo sono molto delicati. Tali specie hanno un contenuto in grassi generalmente più elevato del "pesce bianco" e per questo è essenziale conservarle nel modo giusto per evitare che si deteriorino. È sempre consigliabile sviscerare e lavare il pesce azzurro prima di riporlo nel frigorifero o nel congelatore. All'interno del frigorifero è preferibile sistemarlo in posizione intermedia, meglio se avvolto nella pellicola trasparente o in un contenitore chiuso, per evitare che il resto dei cibi ne prenda l'odore. Può essere congelato in casa, se acquistato fresco e riposto immediatamente in freezer, negli appositi sacchetti a chiusura ermetica, assicurandosi di aver tolto l'aria. È bene ricordare che, essendo presente nel pesce azzurro una maggiore quantità di grassi, non è consigliabile conservarlo nel congelatore per più di tre mesi. Infine, è opportuno tenere presente che con la conservazione si modificano anche le caratteristiche organolettiche. Quindi, se tenuto in frigorifero, è bene consumare il pesce azzurro rapidamente, mentre se vogliamo congelarlo, è necessario congelarlo solo se freschissimo. Acciuga o Alice Le acciughe, dette anche alici, sono tra i pesci azzurri più comuni. Di aspetto sono piccole, sottili e affusolate di colore argento sui fianchi e sul ventre. Comunemente misurano da 10 a 16 cm e raggiungono al massimo i 20 cm. Sono pesci gregari che si riuniscono in branchi e compiono notevoli spostamenti. La loro pesca si effettua tutto l'anno con reti da traino pelagico e con reti da circuizione. In alto e medio Adriatico grazie all'afflusso delle acque di molti fiumi, c'è una maggiore disponibilità di plancton. E proprio per questo le alici adriatiche mangiando di più, crescono rapidamente e sono più grasse rispetto alle alici del Mar Tirreno. Le alici del Tirreno sono in genere di maggiori dimensioni e hanno un colore del dorso più scuro, rispetto a quelle dell'Adriatico. Per la trasformazione e la conservazione si preferiscono alici più magre. La loro freschezza si deduce dall'occhio che deve essere "vivo" e dai colori brillanti e mai opachi. Hanno carni buone e gustose, sia allo stato fresco che conservato. tratto da www.polesine.com |