Pasqua

auguri Pasqua

Ricette per Pasqua

Cerca nel blog

Torta mio compleanno rosa al cioccolato



Ecco la torta del mio compleanno che ho festeggiato oggi a pranzo.
La torta era composta dal  pan d spagna al cao di L. Montersino pubblicato ieri, e da una bagna con acqua, zucchero e alkermes, poi farcito con la crema di cioccolato che trovate quì crema di cioccolato per una supergolosa come me mi son fatta una buonissimo regalo cioccolatoso!
Grazie a tutti voi degli auguri! :))











Pan di spagna al cacao di Luca Montersino




Ecco quà la ricetta di L. Monterisino copiata pari pari dal suo blog ora sta cuocendo nel forno, emanado un doce profumo di cioccolato... ;)
Questa sarà la base per la mia torta di compleanno di domani...per il resto vi rimando ai prossimi post.
Quando il mio pan di spagna sarà cotto e freddo metterò la foto...speriamo sia ottimo, questa ricetta non l'ho mai fatta, conoscendo il pasticciere, penso di andare sul sicuro.

Ciao e buona serata a tutte!
Ingredienti

230 g di burro
100 g di zucchero a velo
185 g di tuorlo d'uovo
50 g di cacao amaro in polvere
200 g di farina 00
12 g di baking, o lievito chimico
100 g di zucchero semolato
220 g di albume d'uovo
1 bacca di vaniglia bourbon
q.b. di buccia di limone
Preparazione:

Ammorbidite il burro al microonde. Mettete il burro nella planetaria con lo zucchero a velo, la vaniglia pulita e la buccia di limone grattugiata e montate fino ad ottenere una massa spumosa e biancastra. Unite a filo e poco per volta i tuorli d'uovo. Travasate il tutto in un recipiente capiente. Lavate accuratamente la planetaria e la frusta in modo da togliere ogni traccia di grasso. Mettete a montare nella planetaria gli albumi con lo zucchero semolato. Nel frattempo setacciate la farina con il baking ed il cacao.
Imburrate ed infarinate la tortiera. Unite alla montata di burro, mescolando a mano dal basso verso l'alto, un pò di farine setacciate e un pò di albume montato. Continuate alternando i due ingredienti fino ad esaurimento delle masse.
Mettete nelle tortiere e cuocete a 170° C per circa 30 minuti.
Smodellate dagli stampi e lasciate raffreddare.

22 dicembre: Inverno



Inverno, dipinto di Giuseppe Arcimboldo, Museo del Louvre

L'inverno astronomico ha inizio il giorno del solstizio d'inverno cioè il 22 del mese di dicembre, esattamente a tre giorni dalla festa natalizia; termina nel giorno dell'equinozio di primavera cioè il 21 del mese di marzo. Si tratta del periodo dell'anno in cui il sole, raggiunto il suo punto più basso sull'orizzonte, il 21 dicembre, appunto, inizia a risalire, fino al 21 marzo, appunto, giorno dell'equinozio di primavera, quando la durata del giorno è uguale a quella della notte. Durante l'inverno astronomico si raggiungono, le temperature più basse, ma, a tale riguardo, non bisogna assolutamente confonderlo con l'inverno meteorologico.


Meteorologia
La neve, elemento tipico dell'inverno nelle zone temperate. Meteorologicamente l'Inverno è la stagione che ha le temperature più basse. La notte predomina la stagione di inverno, ed in qualche regione ha la percentuale più alta di precipitazione così come l'umidità prolungata a causa di copertura di neve permanente o percentuali di precipitazione alte accoppiate con temperature basse, mentre precludono l'evaporazione. Delle bufere di neve spesso sviluppano e provocano le molte dilazioni di trasporto. Un fenomeno meteorologico e raro incontrato durante inverno è la nebbia di ghiaccio che è composta di cristalli di ghiaccio sospesa nell'aria e succede solamente a temperature molto basse, sotto approssimativamente -30 °C.
L'inverno,meteorologico comprende invece per convenzione i mesi di dicembre, gennaio e febbraio nell'emisfero boreale, quelli di giugno, luglio e agosto in quello australe

Mangiare d'inverno

In inverno tendiamo a seguire un regime alimentare che ci regala molte più concessioni che non nelle stagioni più calde. Per compensare il freddo, il nostro corpo deve avere delle riserve energetiche consistenti. Per questo tendiamo a consumare più che in altre stagioni le carni rosse, a preferire pesci grassi, a mangiare più formaggi e salumi. Latticini e formaggi sono permessi d'inverno, a patto di non essere sovrapposti ad altri alimenti fortemente proteici come la carne e il pesce.
Se capita di assumere antibiotici a causa di un'influenza, dobbiamo necessariamente reintegrare la flora batterica intestinale con yogurt e frutta fresca molto vitaminica. L'arancia è il frutto che ci aiuta a contrastare l'aggressione dell'inverno: consumando molta vitamina C, di cui essa è molto ricca, attiviamo infatti le nostre difese organiche. Si può scegliere se berne spremute o mangiarla intera, o addirittura in insalata, condita a fettine con olio di oliva e un po' d'aglio. La vitamina C ha un elevato potere antiossidante ed è utile contro i tumori allo stomaco.
Anche la vitamina A e la E sono capaci di bloccare i radicali liberi, responsabili dell'invecchiamento e dei processi tumorali: arance e pomodori sono per questi scopi sicuramente più efficaci delle pillole.
Abbondiamo di legumi secchi, concentrati di fibre, energia e proteine vegetali di tutto rispetto, con un apporto calorico adeguato al dispendio energetico dovuto alla temperatura ambientale spesso molto bassa.
Patate e cipolle, lessate insieme e gustate in insalata, sono fonte di vitamine, sali minerali e amidi, e possono accompagnare carni bianche e rosse, oltre al pesce.
Gli ortaggi fritti sono molto golosi, e, affinché non siano dannosi alla salute, basta non esagerare e friggerli in olio di oliva, perché quello di semi ha un punto di fumo più basso e deve perciò essere scaldato di più per friggere. Tutti i giorni si possono gustare purè e minestre di patate con riso e parmigiano.
Cavolfiori, cavolini di Bruxelles e broccoli non dovrebbero mai mancare sulla tavola invernale: sono infatti molto utili nella prevenzione del cancro.
Tratto da http://www.wayfitness.net/root/3344_1595.asp

Biscottini al cacao




Ancora biscotti...sì ma da regalare! domani consegnerò tutti i regali "sfornati" sia dal mio forno che dal mio laboratorio creativo

questo alberello lo regalerò ad una mia amica che non fa neanche l'albero di Natale


questi biscotti col sorriso li regalo a tutti augurandovi un sereno Natale

 Ricetta biscotti al cacao



Ingredienti:


Farina 00 : 500g
 Zucchero a velo : 200g
 Burro : 200g
Cacao Amaro : 50g
 Nocciole : 50g
 Un uovo
Latte : 40g
Un pizzico di sale
Una bustina di vanillina
Una bustina di lievito per dolci


Lavorare insieme tutti gli ingredienti, compreso il cacao e le nocciole precedentemente tritate, in modo da ottenere una pasta frolla. Stendere quindi una sfoglia alta 5mm circa con un bicchiere, tagliare dei biscotti di 5-6cm di diametro. Mettere i biscotti su una telia unta o rivestita di carta da forno, e cuocerli a calore moderato per 15 minuti circa. Decorare con ghiaccia reale (albume e zucchero a velo in proporzioni 1 a 4)




Pepparkakor decorati e quasi confezionati

ho decorato i biscottini con la ghiaccia reale, l'ho fatta con il peso di un albune con 4 volte quello delo zucchero a velo e l'ho montato per 15 minuti è venuta benissimo, poi ho aggiunto l'estro e i confetti colorati et voilà...come vi sembrano? Ah! ho provato anche a metterli nei miei piatti dipinti, facendo un'accostamento di colori quasi uguali, quale dei tre modi diversi è più carino da presentare come regalo?
Una cosa importantissima!!! virtualmemente li regalo a voi tutte ma proprio tutte per Natale, non vi arriveranno realmente a casa vostra ma credetemi io ve dono col cuore, facendovi i migliori auguri di Buon Natale :)

colori ai biscotti!




Pepparkakor e...domanda!

Buongiorno e buon lunedì a tutte! Ieri sera ho fatto questi deliziosi biscottini profumatissimi, li vorrei regalare con i vassoi dipinti che ho postato qualche giorno fa ma, ho una domanda: quando li devo decorare con la ghiaccia reale per poterli donare giovedì prossimo giorno della vigilia di Natale? se li decoro oggi si rovinano o devo aspettare il giorno prima o lo stesso della consegna? Grazie a chi mi sisponderà :)
La ricetta è di Lady Cocca che a sua volta l'ha tratta da il cavoletto di bruxell

Ingredienti :

270 gr di farina 00
90 gr di burro
70 gr di miele
65 gr di zucchero di canna scuro
25 gr di zucchero semolato
3/4 di cucchiaio di cannella in polvere
3/4 di cucchiaio di zenzero in polvere
una punta di cucchiaino di chiodi di garofano in polvere
1 cucchiaino di lievito per dolci
90 gr di acqua

Per decorare:
ghiaccia
coloranti alimentari
perline colare e argentate e zucchero colorato

Procedimento:

In un pentolino riscaldare l'acqua con il miele, i due diversi tipi di zucchero e le spezie.
Sempre mescolando portare il tutto ad ebollizione; spegnere ed aggiungere il burro tagliato a pezzetti e mescolare finchè il burro non si sarà sciolto del tutto.In una terrina piuttosto capiente setacciate la farina ed il lievito, aggiungete poi a filo il composto di miele ancora caldo ed amalgamate per bene il tutto fino ad ottenere un impasto omogeneo.L'impasto che otterrete sarà un pò molliccio, poco corposo, ma dopo coperto con la pellicola e lasciato in frigo per una notte diventerà denso e malleabile, come la plastilina!!!
Tagliate dei pezzi di impasto e stendeteli su un piano infarinato dello spessore che più vi aggrada, tenete presente che più li fate sottili e più saranno croccanti. Prendete uno stampino tagliabiscotti della forma che più vi piace e ritagliate i biscottini, io ho usato l'omino, l'albero e la stella cometa!! Disponeteli sulla teglia del forno ricoperta con carta da forno e lasciateli cuocere e 170°C per 10 min. Lasciateli freddare e conservateli in una scatola di latta.

Passatelli in brodo di mia mamma

per 2 persone, ingredienti:
2 uova
gr 100 pane grattuggiato
gr 120 parmigiano grattuggiato
farina q.b.
sale, pepe, limone grattuggiato, noce moscata

Sbattere bene le uova, aggiungere il limone, la noce moscata, amalgamare, poi aggiungere il pane grattuggiato e il formaggio. Lavorare tutti gli ingredienti con le mani dentro una ciotola, e aggiungere un poco di farina per rassodare l'impasto. Passare l'impasto ottenuto dentro l'apposito atrezzo e gettarli nel brodo in ebollizione, cottura pochi minuti, controllare.


ecco nelle mani di mia mamma l'attrezzo autentico per fare i passatelli!

Il mio presepio, l'origine e la simbologia




Il termine presepe (o più correttamente, come riportato nella maggior parte dei dizionari, presepio) deriva dal latino praesaepe, cioè greppia, mangiatoia, composto da prae = innanzi e saepes = recinto, ovvero luogo che ha davanti un recinto. Nel significato comune il presepe indica la scena della nascita di Cristo, derivata dalle sacre rappresentazioni medievali.

La tradizione, tutta italiana, del Presepe risale all'epoca di San Francesco d'Assisi che nel 1223 realizzò a Greccio la prima rappresentazione vivente della Natività. Sebbene esistessero anche precedentemente immagini e rappresentazioni della nascita del Cristo, queste non erano altro che "sacre rappresentazioni" delle varie liturgie celebrate nel periodo medievale.

Il primo presepe scolpito a tutto tondo di cui si ha notizia è quello realizzato da Arnolfo di Cambio fra il 1290 e il 1292.
Simbologia e origine delle ambientazioni

Natività
Questa scena - ricavata a nicchia da un più vasto presepe di ambientazione genovese fra Seicento e Settecento - ha in sé una singolare autocitazione: raffigura, infatti, un gruppo di popolane intente a vendere materiali per realizzare presepi
Il Presepe è una rappresentazione ricca di simboli. Alcuni di questi provengono direttamente dal racconto evangelico. Sono riconducibili al racconto di Luca la mangiatoia, l'adorazione dei pastori e la presenza di angeli nel cielo.
Altri elementi appartengono ad una iconografia propria dell'arte sacra: Maria ha un manto azzurro che simboleggia il cielo, San Giuseppe ha in genere un manto dai toni dimessi a rappresentare l'umiltà.
Dato che i Vangeli canonici parlano della natività in modo molto vago tralasciando molti particolari scenografici nei personaggi e nelle ambientazioni, il presepe attinge largamente anche ai Vangeli apocrifi e da arcane tradizioni dimenticate.
Tanto per citarne alcuni, il bue a l'asinello, simboli immancabili di ogni presepe, derivano da un'antica profezia di Isaia che dice "Il bue ha riconosciuto il suo proprietario e l'asino la greppia del suo padrone". Sebbene Isaia non si riferisse assolutamente alla nascita del Cristo, l'immagine dei due animali venne utilizzata comunque come simbolo degli ebrei (rappresentati dal bue) e dei pagani (rappresentati dall'asino).Oppure ha origine dal cosiddetto protovangelo di Giacomo.
Anche la stalla o la grotta in cui Maria e Giuseppe avrebbero dato alla luce il Messia non compare nei Vangeli canonici: sebbene Luca citi i pastori e la mangiatoia, nessuno dei quattro evangelisti parla esplicitamente di una grotta o di una stalla. In ogni caso a Gerusalemme la Basilica della Natività sorge intorno a quella che è indicata dalla tradizione come la grotta ove nacque Cristo e anche quest'informazione si trova nei Vangeli apocrifi. Tuttavia, l'immagine della grotta è un ricorrente simbolo mistico e religioso per molti popoli soprattutto del settore mediorientale: del resto si credeva che anche Mitra, una divinità persiana venerata anche tra i soldati romani, fosse nato in una grotta il 25 dicembre.
I Re Magi, invece, derivano dal Vangelo dell'infanzia armeno. In particolare, questo vangelo colma le lacune che invece Matteo non risolve, ovvero il numero e il nome di questi sapienti orientali: il vangelo in questione fa i nomi di tre sacerdoti persiani: Melkon, Gaspar e Balthasar, anche se non manca chi vede in essi un persiano (recante in dono oro), un arabo meridionale (recante l'incenso) e un etiope (recante la mirra).
Così i re magi entrarono nel presepe, sia incarnando le ambientazioni esotiche sia come simbolo delle tre popolazioni del mondo allora conosciuto, ovvero Europa, Asia e Africa.Anche il numero dei Magi fu piuttosto controverso. Fu definitivamente stabilito in tre, come i doni da loro offerti, da un decreto papale di Leone I Magno , mentre prima di allora oscillava fra due e dodici.
Tuttavia, alcuni aspetti derivano da tradizioni molto più recenti. Il presepe napoletano, per esempio, aggiunge alla scena molti personaggi popolari, osterie, commercianti e case tipiche dei borghi agricoli, tutti elementi palesemente anacronistici. Questa è comunque una caratteristica di tutta l'arte sacra, che, almeno fino al XX secolo, ha sempre rappresentato gli episodi della vita di Cristo con costumi ed ambientazioni contemporanee all'epoca di realizzazione dell'opera. Anche questi personaggi sono spesso funzionali alla simbologia. Ad esempio il male è rappresentato nell'osteria e nei suoi avventori, mentre il personaggio di Ciccibacco, che porta il vino in un carretto con le botti, impersona il Diavolo.
Nel presepe bolognese, invece, vengono aggiunti alcuni personaggi tipici, la Meraviglia, il Dormiglione e, di recente, la Curiosa.
tratto da http://it.wikipedia.org/wiki/Presepe

Sono arrivati i pacchi dello swap!

Oggi pomeriggio sono arrivati i due pacchi delle ragazze romane con le quali sono stata sorteggiata per lo swap di muccasbronza. Che bello ricevere regali...ero gioisa e curiosa come una bambina nell'aprirli con frenesia...quante buonissime cose da mangiare...e sotto il mio albero natalizio di pasta,ci stanno benissimo...peccato che non resteranno lì, per molto tempo! ;)
grazie ragazze :))
P.S. nelle foto ho messo il cesto di Eva tra le cose di Adriana...perdonami!



questo è il contenuto del pacco inviatomi da Eva e contiene:
torcetti al burro
tonno di gallina
zuccherini alcoolici alla cannella
una ballistica di Natale
un bellissimo cesto fatto a mano
un svuotatasche in vinile


questo è il pacco di Adriana:
vari dolcetti brasiliani delle feste natalizie a base di latte concentrato
una bottiglia di grappa brasiliana la "cachaca"
e le castanhe do Parà o castagne brasiliane

Un salutino veloce...

Buongiorno e buona settimana a tutti!


Altre mie decorazioni natalizie


queste sono altre decorazioni che ho fatto per Natale sono di tre tipi diversi:
1) gocce di vetro rosse decorate a mano
2) sfere di polistirolo ricoperte a mosaico
3) sfere in acrilico decorate a mano con velina rossa all'interno



13 dicembre Santa Lucia

 
Festa di Santa Lucia







In Svezia, all’alba del 13 dicembre, migliaia di bambine con una veste bianca, una candela accesa in mano e una coroncina di candele elettriche in testa, illuminano il buio inverno svedese.
Le processioni sono guidate da una bambina che impersona Lucia ed è seguita da damigelle e paggetti che indossano vesti bianche e cappelli con stelle dorate. Il corteo è chiuso da bambini vestiti come folletti. È una scena adorabile, con i bambini che cantano le canzoni tradizionali natalizie e illuminano l’oscurità con le loro candele. Lucia e le sue damigelle donano girelle allo zafferano e biscotti allo zenzero alla folla. È un momento emozionante, nel vero spirito del Natale.
Questa tradizione del Settecento si ripete in chiese, scuole, ospedali e luoghi di lavoro in tutto il Paese ed è molto importante, tanto che non sarebbe Natale in Svezia senza questa festa che segna il passaggio alle ultime due settimane di Avvento. La maggior parte degli Svedesi accende una candela per ogni settimana di Avvento. Come negli altri Paesi europei, la prima settimana di Avvento cominciano le decorazioni natalizie, le città e i paesi della Svezia presentano la loro veste migliore del Natale e si accendono le luminarie in tutte le strade.
Santa Lucia è originaria di Siracusa ed esistono diverse versioni in merito a come questa tradizione è arrivata in Svezia. Sappiamo che l’aristocrazia svedese introdusse questa tradizione che prevedeva che la figlia maggiore vestisse i panni di Lucia e servisse la colazione a letto ai genitori la mattina del 13 dicembre. Avvenne alla metà del Settecento, ma Lucia prende piede nel Novecento in Svezia quando un quotidiano di Stoccolma nel 1927 lancia il primo concorso tra i lettori per votare la Lucia più bella.
Ogni anno viene incoronata una Lucia in ogni cittá. Le candidate sono giovani residenti e vengono pubblicizzate dai quotidiani e TV locali. La Lucia, che viene scelta dal pubblico, e le altre candidate che divengono le sue damigelle, devono saper cantare per poter poi esibirsi nelle piazze della cittá, negli ospedali, nei centri per gli anziani, nei centri commerciali e nelle fabbriche.

Culto in Italia

Santa Lucia. Santa Maria di LicodiaLa sua festa liturgica ricorre il 13 dicembre; antecedentemente all'introduzione del calendario moderno (1582) la festa cadeva in prossimità del giorno del solstizio d'inverno (da cui il detto "santa Lucia il giorno più corto che ci sia") ma non vi coincideva nei paesi che adottarono subito il nuovo calendario (differenza di 10 giorni). Nei paesi nordici, che adottarono questo calendario circa duecento anni più tardi, il solstizio cadeva, invece, proprio il 13 dicembre (calendario gregoriano). È curioso notare che questa tradizione si può applicare nell'ambito del calendario gregoriano, avendo però l'accortezza di interpretare il "giorno più corto" come il giorno in cui il sole tramonta prima; comunque, l'associazione non e' assoluta, in quanto nell'emisfero sud della Terra è uno dei giorni più lunghi dell'anno.
La celebrazione della festa in un giorno vicino al solstizio d'inverno, è probabilmente dovuta alla volontà di sostituire antiche feste popolari che celebravano la luce e si festeggiano nello stesso periodo nell'emisfero nord. Altre tradizioni religiose festeggiano la luce in periodi vicini al solstizio d'inverno come ad esempio la festa di Hanukkah ebraica, che dura otto giorni come le celebrazioni per la santa a Siracusa, o la festa di dipavali celebrata in India.
È considerata dai devoti la protettrice degli occhi, degli oculisti, degli elettricisti e degli scalpellini e viene spesso invocata nelle malattie degli occhi.
Il corpo della santa, prelevato in epoca antica dai Bizantini a Siracusa, è stato successivamente trafugato dai Veneziani che conquistarono Costantinopoli (l'attuale Istanbul) dove è attualmente conservato e venerato nella chiesa di San Geremia a Venezia. Le sacre spoglie della santa siracusana tornarono eccezionalmente a Siracusa per sette giorni nel dicembre 2004 in occasione del 17° centenario del suo martirio.
L'arrivo e la partenza delle spoglie furono salutati da una incredibile folla di siracusani; riscontrata l'elevatissima partecipazione e devozione dei devoti, siracusani e non, da allora si è fatta strada la possibilità di un ritorno definitivo tramite alcune trattative tra l'Arcivescovo di Siracusa Giuseppe Costanzo e il Patriarca di Venezia Angelo Scola

Spianata


Questa è stata la mia cena di ieri sera. Veramente io per spianata intendevo un'altra cosa...la ricetta l'ho trovata su Buonissimo.org e speravo che fosse quella alta e moerbida che ho mangiato due domeniche fa a Sant'Agata Feltria, purtroppo non era quella :( ma era comunque soffice dentro e croccante fuori, a me è piaciuta lo stesso, ma proverò a cercare quella vera ancora! ;)

Ingredienti:

gr 900 farina manitoba
gr 40 strutto morbido
gr 25 lievito di birra fresco
gr 25 fecola di patate
gr 20 sale fino
1/2 litro d'acqua
rosmarino
sale grosso

Fare la classica fontana con la farina, la fecola, il lievito e l'acqua e lo strutto, il sale metterlo quando l'impasto è compatto. Lavorare energicamente per 15 minuti poi lascirlo riposare per 40 minuti in un luogo tiepido. Ungere due grandi teglie e stendere la pasta dando lo spessore di un cm.. Ungere la superfice d'olio evo e mettere a lievitare per 3 ore, finchè tripilca il suo volume. Poi aggiungere il rosmarino e il sale grosso e infornare a 180° per 20 minuti. E' adatta a essere farcita essendo molto alta e sofficiosa...



Galateo a Natale: i regali


Galateo del regalo



Nel fare e ricevere un regalo, è sempre opportuno avere in mente alcune regole di buona educazione, per evitare brutte figure. Ecco allora cosa prevede il galateo del dono e qualche idea per confezionare un cesto di Natale.

La scelta giusta
Se da un lato è opportuno cercare di regalare qualcosa di utile, a volte può risultare noioso e poco accattivante. È il caso degli oggetti per la cucina, la biancheria per la casa, a meno che non siate certi della necessità per la persona che li riceve. Per esempio regalare sempre oggetti per la casa a una signora (come la mamma e la zia) è sicuramente più semplice, ma è il caso di chiedersi se, ogni tanto, non gradiscano più un regalo alla persona.


Non ridursi all’ultimo minuto e non riciclare
Il regalo migliore di solito si trova quando meno ce lo aspettiamo. Quindi se vediamo in un negozio qualcosa che davvero farebbe piacere a qualcuno che conosciamo, acquistiamolo e mettiamolo da parte, anche se manca ancora del tempo. Evitiamo inoltre di riciclare i regali non apprezzati. In fondo se non è piaciuto a noi, perché dovrebbe piacere a qualcun altro?


Ringraziamenti e commenti
È bene porre la giusta enfasi nel ringraziare, sia in base all’oggetto ricevuto, sia in base alla persona che lo ha fatto. Per esempio se vi è stato regalato un piccolo pensiero, non eccedete troppo nei ringraziamenti, sembreranno non appropriati! Per quanto riguarda i commenti, evitate di dire di avere già il regalo e accettate di cambiarlo solo su invito esplicito di chi il regalo ve l’ha fatto.


Contraccambiare
Se capita un regalo inaspettato e quindi non avete provveduto a fare altrettanto, non precipitatevi immediatamente a scusarvi o presentarvi il giorno dopo con il vostro. I migliori regali sono quelli che arrivano spontaneamente, quindi aspettate solo l’occasione migliore per ricambiare il pensiero.


Essere appropriati
Valutate sia l’occasione che il rapporto che avete con la persona alla quale è destinato. Se si tratta di un evento particolare, allora potrà essere opportuno regalare qualcosa di importante, altrimenti si rischia di mettere in imbarazzo chi lo riceve. Se si ha di fronte una persona con la quale si ha un rapporto piuttosto superficiale, sarà bene evitare un regalo troppo personale, rischiando di non indovinare il gusto.


Il cesto, una soluzione per tutti i gusti
Il cesto natalizio, oggi di moda anche tra amici e conoscenti, è la giusta soluzione per chi non ha molte idee o deve fare un regalo a una persona della quale non si conoscono i gusti. Se volete contenere i costi e non sfigurare, comprate separatamente i prodotti e poi confezionateli da voi. In questo modo, oltre a risparmiare, potrete scegliere la specialità di cui va ghiotta la persona alla quale è destinato il cesto e personalizzarlo. Potrete inserire, oltre ai soliti prodotti anche un piccolo regalo non alimentare, come una confezione mignon di profumo, un cd musicale o un piccolo libro di poesie. Il cesto può essere acquistato in un negozio specializzato se si vuole un oggetto più particolare, oppure anche nei grandi magazzini e supermercati.
Nel confezionarlo, potreste scegliere del materiale "a tono" con la persona alla quale lo regalerete. Per esempio, con carta ecologica, per l’amante della natura, con il tulle e qualche candela profumata per il tipo raffinato. Per il tifoso, potrebbe essere simpatico un cesto con i colori della squadra del cuore e che contenga anche un gadget a tema. Infine se il cesto è rivolto ad una persona romantica, potrete confezionarlo con dei fiori freschi, di sicuro effetto!
tratto da http://www.intrage.it/rubriche/culturaetempolibero/natale/galateo_regalo/index.shtml

Ricordarsi di:
1. Ringraziare di qualsiasi regalo, compresi quelli che non piacciono assolutamente, dovrebbe essere un gesto normale e istintivo.


2.I regali possono essere recapitati personalmente o perchè si è stati invitati o perchè si è richiesto di fare una visita per portare appunto il regalo. In quest'ultimo caso comunque la visita deve essere breve e chi riceve il dono lo scarta immediatamente ringraziando. Se chi riceve non ha l'opportunità di aprire subito il pacchetto,bisogna metterlo da parte in modo da non confonderlo e il giorno dopo deve essere fatta una telefonata di ringraziamento.


3. L'invitato può presentarsi con bottiglie di vino, scatole di cioccolatini, fiori. La maniera migliore per ringraziarlo, non solo a voce, è quella di servire quanto portato e di disporre i fiori in vaso.


4. I regali possono essere recapitati da un fattorino.Chi riceve è tenuto a ringraziare: basta semplicemente una telefonata amichevole e cordiale.


tratto da http://blog.libero.it/CHEESECAKE/8123288.html

Baci, tanti baci...da mangiare!


Oggi pomeriggio ho fatto queste prelibatezze....mammamia!...li ho fatti troooppo buoni, uno tira l'altro come i baci veri... ;)

Ingredienti:
gr 200 cioccolato al latte di ottima qualità
gr 300 cioccolato fondente di ottima qualità
gr 200 nocciole intere di ottima qualità
gr 80 zucchero a velo
4 cucchiai di panna

Tostare le nocciole in forno a 60° e privarle delle pellicine, tritarne gr 15o e lasciare  le altre nocciole intere. In una ciotola mettere le nocciole tritate con lo zucchero a velo e la panna, amalgamare bene. Fondere a bagnomaria il cioccolato al latte e aggiungerlo al composto di nocciole tritate. Formare tante piccole palline di uguali dimensioni, modelladole con le mani e su ognuna mettere una nocciola intera, premendo un poco. Riporre le palline in frigo affinché si induriscano, poi fondere il cioccolato fondente, sempre a bagnomaria e immergervi una pallina per volta, con l'aiuto di una forchettina e riporla ad asciugare su un vassoio ricoperto da carta da forno. Lasciare asciugare all'aria il cioccolato e...poi gustatele! :))

Decorazioni con le perle fatte da me

queste decorazioni le ho realizzate con il filo argentato e perle

Uno degli alberi di Natale che ho fatto a casa mia...



Ieri mattina ho giocato con la pasta, la colla a caldo e, la fantasia e ho realizzato alcune decorazioni per l'albero di Natale, quello più grande che si trova nella sala, ma ne ho fatti anche uno per ogni stanza della casa, più piccoli, metterò in seguito le foto



eccolo! come vi sembra?

Filetti di pesce persico




A me piace tantissimo mangiare il pesce al ristorante o a casa d'altri...purtroppo se io lo cucino a casa mia non riesco a mangiarlo, non so spiegare bene il perché, ho provato diverse volte a cucinarlo ma, poi è rimasto nel piatto. Questa è una ricetta che ho realmente cucinato è ai miei ospiti è piaciuto molto, peccato...ma son così! Ne ho provate anche altre che posterò in futuro, ma ricette con il pesce nel mio blog scarseggeranno!!!


2 filetti di persico
latte
un ciuffo di prezzemolo
uno spicchio d'aglio
un cucchiaio di parmigiano
2 noci tritate
un limone

Tagliare a metà in senso orrizontale i filetti e metterli in ammollo nel latte per qualche ora. Toglierli dal latte e asciugarli, salarli in antrambe le parti e adagiarli in un'unico strato in una pirofila da forno leggermente unta. Fare un trito con: prezzemolo, aglio e parmigiano e distribuirlo sul pesce. Tagliare il lmone a fette e metterlo anch'esso sul pesce. Cuocere in forno e prima di portate in tavola distribuire sopra le noci tritate.

San Nicola



San Nicola

E' la sera del 5 dicembre: i bambini dell'Italia Settentrionale mettono sul davanzale calze e scarpe. Nelle strade, le vetrine piene di giocattoli, libri, dolci, splendono di addobbi... Nella notte "San Nicolò" distribuirà tutte quelle belle cose nelle calzature dei bambini buoni, come fa la Befana a gennaio. San Nicola fu vescovo di Mira. Era nato a Patara nella Lisia (Asia Minore). La storia ci dice che morì nell'anno 350. Ma perché é diventato un "portatore di doni" ai bambini? E' la tradizione leggendaria a raccontare i fatti che fecero nascere questa usanza diffusa nel mondo. San Nicola, si racconta, venne a sapere che tre povere bambine della sua città, sarebbero state vendute come schiave, perché la famiglia non poteva assegnare loro una dote con la quale, divenute grandi, si sarebbero potute sposare. Allora il vescovo andò solo nella notte, fino alla casa delle povere bambine e posò sulla finestra tre sacchetti pieni d'oro. Il suo amore per i piccoli é ricordato anche da un miracolo: resuscitò tre bambini durante le persecuzioni degli ariani. Il vescovo di Mira é anche il patrono dei marinai e la Basilica di Bari, che é una delle chiese più belle e più antiche di Bari, é ancor oggi meta di pellegrinaggi da tutto il mondo. In altre nazioni europee San Nicola é invece celebrato con allegre cerimonie: in Olanda il 6 dicembre, il personaggio che lo rappresenta gira nelle strade di Amsterdam, distribuendo dolci ai bambini, accompagnato da un servo nero chiamato Zwarte Piet. Vi é poi una grande manifestazione degli studenti di Leida che sfilano indossando vecchi costumi, preceduti dal carro con cavalli impennacchiati, sul quale, il più bravo di loro siede vestito da San Nicola.Con queste allegre feste in realtà il mondo ricorda che, per tutta la sua vita, il vescovo fu sempre vicino ai fanciulli, insegnando loro a far opere buone, a soccorrere gli infelici e a confortare i derelitti.

Natale, origine della festa


Non si sa per certo quando nacque Gesù Cristo, e ci si domanda: perché la data fu collocata in concomitanza del solstizio d'inverno? Cercheremo di spiegarvelo. Si deve sapere, che fin dai tempi antichi, i popoli che vivevano nell'Europa ( Celti, Finnici, Danesi, Lapponi, Unni, Romani etc. etc. ), erano influenzati dal mutar delle stagioni, a cui davano, sia pur con espressioni diverse, un unico significato: la lotta del sole, simbolo di luce prosperità e vita, con la notte, simbolo di tenebre, disgrazie e morte. Il culmine di questa lotta, era il solstizio d'inverno, ovvero il periodo dell'anno, nel quale la notte prendeva il sopravvento sul giorno; nelle gelide terre del nord Europa questo fenomeno naturale, per via della vicinanza al polo, era sentito maggiormente. Ecco che la paura atavica dell'uomo per le tenebre e i suoi abitanti, portarono questi popoli a riti per ingraziarseli. I resti dei banchetti venivano lasciati tutta la notte sui tavoli e il fuoco rimaneva acceso, per dar modo alle anime dei morti di rifocillarsi e scaldarsi. Le porte delle case venivano bagnate da sangue di cavallo sacrificato al sole, per scacciare gli spiriti malvagi che la notte si aggiravano per le vie dei paesi. Anche la natura ricoperta di neve, sembrava soccombere alla lunga notte invernale e per questo che nelle campagne della Francia, Germania, Irlanda, Scozia e nella penisola Scandinava, venivano accesi grandi falò; sugli alberi venivano messi dolcetti e cibo affinché si risvegliassero; le case venivano adornate con rami di sempreverdi come biancospino o agrifoglio, si accendevano candele e nel camino c'era sempre un ceppo che ardeva; ogni popolo aveva le sue usanze e credenze. Fu naturale collocare, la nascita di Colui che avrebbe sconfitto le tenebre, in questo magico periodo. L' Evangelizzazione di queste terre, creò una fusione tra vecchio e nuovo, tale da lasciare tracce di questi popoli, in ogni festività che si celebra in questo periodo dell'anno. I fuochi che ancora oggi brillano nelle campagne di alcuni paesi la notte di S. Lucia; i doni che Santa Claus ( San Nicola ) porta ai bambini; gli alberi di Natale che fino a pochi anni fa, venivano adornati con dolcetti e candele, ora sono pieni di lucine e palle colorate; le veglie, i cenoni, ci riportano in queste atmosfere magiche dei tempi antichi.


Origini di Babbo Natale







La storia di Babbo Natale

Babbo Natale, o almeno un personaggio molto simile è realmente esistito; si tratta di San Nicola. Nato a Patara, in Turchia, da una ricca famiglia, divenne vescovo di Myra, in Lycia, nel IV secolo e forse partecipò al Concilio di Niceanel nel 325. Quando morì le sue spoglie, o le presunte tali, vennero deposte a Myra fino al 1087. In quest'anno infatti vennero trafugate da un gruppo di cavalieri italiani travestiti da mercanti e portate a Bari dove sono tutt'ora conservate e di cui divenne il santo protettore. egli anni che seguirono la sua morte, si diffusero numerosissime leggende. Una tra le più famose e confermata da Dante nel Purgatorio (XX, 31-33) è quella delle tre giovani poverissime. Nicola, addolorato dal pianto e commosso dalle preghiere di un nobiluomo impossibilitato a sposare le sue tre figlie perché caduto in miseria, decise di intervenire lanciando per tre notti consecutive, attraverso una finestra sempre aperta dal vecchio castello, i tre sacchi di monete che avrebbero costituito la dote delle ragazze. La prima e la seconda notte le cose andarono come stabilito. Tuttavia la terza notte San Nicola trovò la finestra inspiegabilmente chiusa. Deciso a mantenere comunque fede al suo proposito, il vecchio dalla lunga barba bianca si arrampicò così sui tetti e gettò il sacchetto di monete attraverso il camino, dov'erano appese le calze ad asciugare, facendo la felicità del nobiluomo e delle sue tre figlie. In altre versioni posteriori, Nicola regalava cibo alle famiglie meno abbienti calandoglielo anonimamente attraverso i camini o le loro finestre. In ogni caso San Nicola divenne nella fantasia popolare "portatore di doni", compito eseguito grazie ad un asinello nella notte del 6 dicembre (S. Nicola, appunto) o addirittura nella notte di natale. Il nome olandese del santo, Sinter Klass , venne importato in America dagli immigrati come Santa Claus (abbreviazione di Sanctus Nicolaus) , la cui traduzione in italiano è solitamente Babbo Natale.

Cibo per Babbo Natale
Negli Stati Uniti si lascia per tradizione un boccone per il portatore di doni, che ha bisogno di rifocillarsi durante il suo lavoro natalizio. I bambini mettono fuori un piatto di biscotti e un bicchiere di latte talvolta anche una carota per la renna. Con grande gioia, la mattina dopo scoprono che i dolci sono stati divorati, il latte è stato bevuto,la carota rosicchiata, e spesso trovano anche un gentile ringraziamento da parte del portatore del dono.  Questa usanza trova i suoi precedenti storici e il suo corrispettivo in tutto il mondo. L'origine trova le sue radici nelle credenze dell'Europa dell'Est e della Scandinavia, in cui si crede che gli spiriti dei defunti tornino a visitare le loro case la vigilia di Natale, dove trovano un posto a tavola apparecchiato per loro e, in alcune regioni,anche un bagno o un letto che li aspetta. A volte si lasciano anche delle offerte per la Sacra Famiglia. Sulle montagne austriache era tradizione lasciare il latte per Gesù Bambino e per Maria durante la messa di mezzanotte, mentre in Bretagna il cibo era lasciato all'aperto per la Vergine. Su molte tavole irlandesi venivano lasciate una pagnotta di pane, un bricco di latte e una candela accesa, nel caso la Sacra Famiglia si trovasse a venire durante la notte. Oggi i bambini dei paesi dell' America Latina, che hanno nei Tre Re i loro portatori di doni, lasciano del fieno per i cammelli alla vigilia dell'Epifania; a Puerto Rico i bambini raccolgono dell' erba fresca, la arrotolano a forma di palla, la addobbano con una trina e la lasciano sotto il letto per gli stanchi animali.
Nella Cuba pre-comunista i bambini lasciavano tabacco, erba, e chicchi di caffè per i Tre Saggi e i loro cammelli. In Inghilterra Father Christmas può trovare un mince pie e un sorso di brandy. A Cumberland, Degli anni '50, nelle case si lasciavano al portatore di doni un bicchierino di sherry, una sigaretta e mezza corona. I bambini della Siria e del Libano lasciano acqua e frumento per il mulo e il cammello. In Danimarca il folletto della casa, o nisse, deve avere il suo piattino di porridge di riso alla vigilia di Natale per evitare che le cose vadano male. La temperatura australiana durante la stagione natalizia richiede una birra fresca per Babbo Natale, e un secchio di acqua per i bianchi canguri che trascinano la slitta.
In Tirolo, il cavallo di San Nicola trova del fieno, mentre al santo viene lasciato un bicchiere di schnaps. Nei paesi protestanti della Germania, il Weihnachtsmann trova di solito un po' di Gliihwein, del pan di zennzero, o degli stollen.

Bucce di arance candite

Non le avevo mai fatte, anche se in verità i canditi commerciali non mi piacciono tanto, ho voluto provare con le arance, perchè le adoro, e devo dire che son venute proprio buone :)) con queste vorrei farci un panettone per Natale, che con questi candti sarà ancora più buono!
Avete una ricetta del panettone tradizionale collaudatissima? se mi darete le vostra ricetta proverò a farlo.
Grazie a chi collaborerà :)


Ho messo le bucce di tre belle arance in acqua fredda e le ho portate a bollore, poi ho tolto l'acuqa, ne ho rimessa di nuova fredda e le ho tiportate a bollore di nuovo. Tutto questo è da ripetere per quattro volte.
Poi ho messo in un pentolino gr 250 di9 zucchero semolato e gr 250 d'acqua, ho portato a bollore poi vi gettato le bucce di arance e fatte cuocere finchè lo sciroppo non diventa denso.


Le ho poi, scolate e messe ad asciugare per 24 ore, e quindi tagliate a piccoli pezzi e conservate in un barattolo, in attesa della ricetta del panettone.

Zucchero al profumo di arance e speziato

Questo zucchero è molto profumato, si può usare nelle tisane, nel thè, per fare dolci. Io quello che ho fatto quì, lo regalerò, spero vi piaccia questa ricetta e pure il centro dipinto da me ;)


Per fare questo zucchero ho preso  gr 700 di zucchero, 2 chiodi di garofano, un po' di cannella in polvere, e le bucce di 2 belle e profumate arance, solo la parte gialla ovviamente!

ho messo tutto nel cutter e l'ho fatto amalgamare bene bene

poi l'ho stesso su un canovaccio e l'ho fatto asciugare per qualche ora così


quando è pronto si mette in un vasetto a chiusura ermetica.

Oggi arancia day

Oggi pomeriggio ho fatto tante cose con le arance




- zucchero all'arancia 



- bucce di arance candite



- bucce di arance da essiccare per decorare


domani posterò tutte queste ricette

Sono dispiaciuta e arrabbiata di vedere le mie ricette in giro nel web, copiate pari pari...Basta!

Sono dispiaciuta e arrabbiata di vedere le mie ricette in giro nel web, copiate pari pari...Basta!
E' espressamente vietato riprodurre (eccetto che per uso privato e non commerciale), pubblicare, trasmettere, distribuire, mostrare, muovere, cancellare, aggiungere, modificare, vendere il materiale contenuto in questo sito o parte di esso. E' altresì espressamente vietato usare o mostrare il materiale contenuto in questo sito internet e stabilire un link alle pagine interne o al materiale contenuto in questo sito in altri siti internet senza citare la fonte e senza previo permesso della titolare.